L’arte, il legame che unisce memoria e continuità
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L’arte in tutte le sue forme è la struttura portante dell’Ecomuseo Vajont: a partire dalla scultura, celebrata da molti talentuosi artisti durante il Simposio di ottobre, passando per la letteratura raccontata attraverso gli alberi della mostra “Le voci del bosco”, fino ad arrivare alla creazione di magiche figure, con le buffe Theròseghe che invadono Erto durante le feste di Natale. Senza dimenticare l’artigianato, un’altra espressione artistica e manuale di cui mostra il ricordo l’allestimento “Partire, partirò, partir bisogna” dedicato al mercato ambulante. Anche la musica e la pittura hanno fatto incursione nelle numerose attività dell’Ecomuseo, come il concert de dessin “E tornerem a baita” e il Simposio di pittura proposto durante il Simposio del 2017. L’arte è una manifestazione umana che guarda al passato e al futuro, custodisce e indica nuove vie, si trasforma e si mantiene nell’innovazione e nella tradizione, entrambe protette dalle comunità in cui nascono e si sviluppano. Protette da chi desidera preservare pezzi della propria storia senza però dimenticare quanta ricchezza ci possa ancora stupire grazie alle idee e alla linfa rinnovata dell’arte. Oggi per Erto è una giornata speciale, il passato si ripresenta nell’attualità di un rito che viene messo in scena da tempi remoti: i “Cagnudèi”, la rappresentazione della morte di Gesù fatta dagli ertani combinando le arti della recitazione, della creazione di costumi, della scenografia. Una mescolanza particolare che si può ammirare già durante il Mercoledì delle Ceneri, dedicato a “Tirè al Scopetón”, un’usanza durante la quale gli abitanti, vestiti ancora in modo carnevalesco, portano in giro per le strade del paese un’aringa fingendo un’enorme fatica, atto che simboleggia le ristrettezze che giungono dopo ogni festa. Durante la rappresentazione del Venerdì Santo si assiste ad una fusione di abilità, passione, profondità che offrono la misura di quanto l’arte, anche in questo suggestivo spettacolo, faccia da sostegno, donando profili, colori, voci a tutto ciò cui la comunità crede e ritiene importante. Valori sorti nel passato della comunità ertana che vengono protetti, ma anche attualizzati, dal fare umano, che agisce tra memoria e continuità.